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martedì 8 marzo 2016

Articolo Autopubblicazione: "Autopubblicazione e utopia" Di Mauro Casiraghi

Riporto qui di seguito una parte di un articolo letto, che ritengo interessante per noi autori...trattasi di AUTOPUBBLICAZIONE.

Autopubblicazione e utopia

Di Mauro Casiraghi


 A rischio di sembrare un po' fissato torno a riflettere sul libro digitale nella speranza di capire perché continua a comunicarmi un senso di angoscia latente e repulsione nonostante tutti i vantaggi evidenti che questa tecnologia offre a chi ama leggere, vantaggi che si estendono ora anche a chi vuole pubblicare un libro senza dover fare il triste giro degli editori aspettando risposte per mesi o anni, senza dover dare percentuali a un agente letterario, senza dover pagare un editore o un tipografo di tasca propria, senza sentirsi vittima di una distribuzione che favorisce solo le case editrici più importanti.
L'autopubblicazione nell'era digitale sembra realizzare il sogno di molti scrittori: mettere l'opera direttamente nelle mani del lettore al prezzo deciso dall'autore. Se il libro piace, scalerà le classifiche e arriverà fino in cima contendendo il primato ai Camilleri e Saviano, vincendo la competizione contro colossi dell'editoria al pari di Mondadori. Non è utopia. E' una realtà possibile. Basta controllare la classifica Bestseller degli ebook di Amazon.it.

FAI-DA-TE
Per capire come funziona il sistema dell'autopubblicazione digitale ho fatto un esperimento. Ho preso cinque racconti che tenevo nel cassetto (è curioso come continuiamo a usare la frase anche se il cassetto è ormai solo una metafora), li ho messi insieme con un titolo e una copertina, e li ho pubblicati in formato elettronico su Amazon.
La differenza tra Amazon e altri siti di autopubblicazione (tipo Lulu) è importante: Amazon promuove i libri senza alcuna distinzione fra autori famosi o sconosciuti. Nella sezione Gialli e Thriller, poniamo, un qualsiasi signor Mario Rossi che pubblica il suo "Delitti della Tuscia" può comparire accanto a Stephen King e Patricia Cornwell ottenendo la stessa visibilità concessa ai grandi editori. Mentre scrivo, grazie al prezzo conveniente il mio libro-esperimento si trova tra i primi dieci nella categoria "racconti" insieme alle opere di Maupassant e Cechov. Non ci resterà a lungo immagino, ma è un po' come se entrassi da Feltrinelli con un pacco di libri che mi sono stampato da solo a costo zero e li piazzassi nella pila accanto a quelli di Erri De Luca, lì in vetrina, a un prezzo ultracompetitivo, e ripetessi l'operazione in tutte le librerie del Paese. Il vantaggio è evidente.
Poco importa se al momento in Italia il numero di lettori che scaricano e leggono ebook è limitato e queste classifiche hanno un valore relativo. Non mi interessa discutere se i libri digitali avranno larga diffusione in futuro (come è probabile), né tanto meno sfiorare la diatriba del digitale contro la carta; vorrei solo ragionare su quali potenzialità e vantaggi reali per gli scrittori e per i lettori nascono da quella che appare come una nuova frontiera dell'editoria
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