"Harry Potter" le curiosità che forse non sapete.
Quando ha iniziato a scrivere le avventure di Harry Potter, l’autrice J. K. Rowling non poteva certo immaginare che grazie alla storia del maghetto con la cicatrice sarebbe diventata famosa a livello mondiale, nonché una delle donne più ricche del globo.
In principio furono i libri, poi è stata la volta di adattamenti cinematografici più o meno riusciti, parchi a tema dall’Inghilterra al Giappone, siti internet specializzati. La Harry Potter-mania, nonostante “I doni della morte” sia ormai uscito in libreria da quasi 9 anni (8, in Italia), sembra godere di ottima salute.
Pensate anche voi di essere degli esperti dell’argomento? Riprendendo un pezzo di Buzzfeed, ecco per voi 49 curiosità sui romanzi che forse non sapete.
1. J.K. Rowling mise da parte un altro libro che stava scrivendo, per iniziare a lavorare alla serie di Harry Potter.
2. La serie non sarebbe mai nata senza Alice Newton, la figlia di 8 anni del direttore della Bloomsbury Publishing, che lesse “La pietra filosafale” prima ancora che ne venisse decisa la pubblicazione e lo definì “meglio di qualsiasi altra cosa”.
3. Della prima edizione di Harry Potter e la pietra filosofale esistono solo 500 copie, 350 rilegate e 150 di prova.
4. Di contro, Harry Potter e i doni della morte ha avuto la tiratura iniziale più alta della storia, con 12 milioni di copie rilasciate allo scoccare della mezzanotte del 21 luglio 2007.
5. Nel 2014, i sette romanzi in prima edizione sono stati battuti all’asta per un prezzo di 11.250 sterline (quasi 15.000 euro).
6. La serie di Harry Potter è la più venduta di tutti i tempi – al 2011 le stime parlavano di 450.000 milioni di copie vendute.
7. Secondo la Rowling, nell’universo potteriano ci sono circa 3.000 maghi e streghe che vivono in Gran Bretagna.
8. In un’intervista del 2006, la Rowling dichiarò che “Lo specchio delle brame” era il suo capitolo preferito del primo libro, e uno dei suoi preferiti dell’intera serie.
9. Il capitolo preferito della serie, invece, è “Ancora la Foresta” contenuto nei Doni della morte. In entrambi i capitoli possiamo vedere Harry interagire con il ricordo dei genitori.
10. Il personaggio di Rubeus Hagrid è ispirato a uno degli Hell’s Angel – un club motociclistico – che J.K. Rowling conobbe di persona. Secondo Robbie Coltrane, “L’uomo era enorme e terrificante, a vedersi. E poi si sedeva e parlava tranquillamente del suo giardino e delle sue petunie, che quell’anno non erano venute molto bene”.
11. Nella Pietra filosofale, Hagrid dice di aver comprato Fuffy da “un greco” incontrato al Paiolo Magico. I cani a tre teste sono un elemento importante della mitologia classica. Il più famoso era senz’altro Cerbero, guardiano dell’Oltretomba.
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12. Nonostante questo legame con la mitologia, nell’adattamento cinematografico Hagrid dice di aver avuto Fuffy da un irlandese.
13. Nell’universo potteriano, un Galeone d’oro corrisponde a 6 €, un Falce d’argento a 0,35 € e uno Zellino di bronzo a 0,01 €.
14. Questo significa che nel primo libro Harry spende 47,52 € per la sua bacchetta da Olivander.
15. Dalla prima pubblicazione nel 1997, Harry Potter e la pietra filosofale è stato tradotto in oltre 70 lingue diverse, compreso il latino e il greco antico.
16. I fan di lingua non inglese sono diventati così impazienti nell’attesa delle traduzioni che hanno iniziato a tradurre i libri da sé.
17. Nel 2007, un 16enne è stato arrestato in Francia per aver pubblicato online una traduzione pirata di Harry Potter e i doni della morte.
18. Nel 2002, è uscito in Cina un quinto romanzo non autorizzato dal titolo Harry Potter e Bao Zoulong.
19. Il libro non era altro che una riscrittura del libro di J.R.R. Tolkein Lo Hobbit, con i nomi dei personaggi di Harry Potter al posto di quelli originari. L’attacco della storia recitava: “Harry non sapeva quanto tempo gli sarebbe occorso per lavarsi via dalla faccia la torta alla crema”.
20. Tra gli altri sequel non autorizzati ricordiamo Harry Potter e il vaso di cristallo e Harry Potter e la tartaruga d’oro in Cina, e l’indiano Harry Potter a Calcutta.
21. Per l’edizione statunitense, il libro è stato tradotto dall’inglese in inglese americano – con la modifica di alcune parole.
22. Nell’edizione francese della serie il secondo nome di Voldemort è Elvis. Il cambiamento è stato necessario per far sì che l’anagramma del suo nome completo – Tom Elvis Jedusor – fosse come da copione “je suis Voldemort”.
23. Nell’edizione spagnola dei libri, l’animale da compagnia di Neville, Trevor, è una tartaruga invece che un rospo.
24. Nel 2009, la famiglia dello scrittore Adrian Jacobs ha intentato una causa milionaria – 500 milioni di sterline – contro J.K. Rowling, accusando l’autrice di aver ripreso parte di un libro di Jacobs nel Calice di fuoco. La causa si è chiusa nel 2011.
25. J.K. Rowling ha dichiarato che per Voldemort il Molliccio non avrebbe cambiato forma, mostrando semplicemente se stesso, perché “lui era convinto che la morte fosse solo una debolezza umana”.
26. Se Voldemort avesse guardato nello Specchio delle Brame avrebbe visto se stesso “potente più di ogni altro e immortale”.
27. Se invece fosse stata Hermione a guardare, lo Specchio le avrebbe rimandato l’immagine di lei, Ron e Harry “vivi e incolumi dopo la caduta di Voldemort”.
28. Il patronus di Hermione è una lontra, l’animale preferito di J.K. Rowling.
29. Il disegno per la copertina dell’edizione inglese di Harry Potter e la pietra filosofale è stato il primo lavoro in assoluto dell’illustratore Thomas Taylor.
30. Per completare l’illustrazione ci sono voluti due giorni, e Taylor non ha mai voluto una copia rilegata del libro.
31. La Rowling ha deciso che l’Espresso per Hogwarts sarebbe partito dalla stazione londinese di King’s Cross perché i suoi genitori si sono conosciuti su un treno per la Scozia partito da lì.
32. L’autrice ha dovuto informarsi in maniera approfondita su alchimia e folclore, durante la stesura dei romanzi. La Mano della gloria, ad esempio, è ispirata a una leggenda vecchia di secoli.
33. La Rowling ha spiegato che Silente ha potuto vivere più di 100 anni perché “l’aspettativa di vita dei maghi e delle streghe è più lunga di quella dei Babbani”.
34. Dumbledore (il nome originale di Silente) è una parola inglese molto antica, che significa “calabrone” (bumblebee. La Rowling ha raccontato di aver scelto questo nome per il suo personaggio perché ha sempre immaginato che l’uomo borbottasse molto tra sé [tutto il contrario della traduzione in italiano. Che ne pensate?]
35. La Rowling ha dichiarato che nei casi in cui ha voluto dire qualcosa ai lettori ha utilizzato Silente oppure Hermione, il primo perché sapeva praticamente tutto, la seconda perché era plausibile che l’avesse letto da qualche parte.
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36. Il termine Babbano (Muggle), che significa una persona senza poteri magici, è entrata nel vocabolario inglese nel 2003.
37. Il bigliettaio e l’autista del Nottetempo – Stan Picchetto ed Ernie Urto – devono i nomi propri ai nonni della Rowling.
38. Nelle prime bozze di Harry Potter e il calice di fuoco era presente un personaggio di nome Mopsy Fleabert, scrittrice e amante dei cani, che accoglieva Sirius a casa sua pensando che fosse un randagio.
39. Nella mitologia greca, Cassandra era una giovane troiana a cui Apollo aveva fatto il dono di predire il futuro. Dopo che la donna rifiutò di assecondare il corteggiamento del dio, però, lui la maledisse: nessuno avrebbe creduto alle sue profezie. La nonna della Cooman porta il nome di Cassandra.
40. La Rowling ha avvicinato la profezia che riguarda Harry e Voldemort a quella pronunciata dalle tre streghe nel Macbeth di Shakespeare.
41. Ha anche dichiarato che, nei libri della serie, si è divertita ad alludere qua e là a eventi storici davvero accaduti – non è un caso che il potente Grindelwald sia stato sconfitto da Silente nel 1945.
42. J.K. Rowling ha scritto l’epilogo di “Harry Potter e i doni della morte” indicativamente nel 1990.
43. Secondo l’autrice, la morte di Edvige nell’ultimo libro simboleggia la perdita dell’innocenza da parte del protagonista.
44. La Rowling ha anche preso seriamente in considerazione l’idea di uccidere Ron, ma poi ci ha ripensato, decidendo che non poteva fare questo al personaggio.
45. Scrivendo l’epilogo della serie, la Rowling ha vagliato l’idea di far comparire anche Dudley Dursley al Binario 9¾, insieme al figlio dotato di poteri. Ha deciso di non farlo perché “ogni forma di gene magico latente non sarebbe mai potuto sopravvivere al contatto con il Dna di zio Vernon”.
46. Il famoso finale della serie – “andava tutto bene” – in origine era tutto diverso. L’autrice ha dichiarato in diverse occasioni, che la parola conclusiva doveva essere cicatrice.
47. La Rowling ha dichiarato che non scriverà mai un prequel della serie perché i lettori non ne hanno bisogno.
48. Ha anche detto che mai e poi mai scriverà un altro romanzo fantasy dopo questi.
49. Comunque, c’è speranza che metta mano a un’enciclopedia del mondo magico, prima o dopo, per “liberarsi di tutti i dettagli che ancora le affollano la mente”.
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