Domani è un altro giorno.
Nulla è in divieto di sosta,
tutto è in divenire.
Ho 70 giri di motore al minuto
da innestare ogni giorno
in un unico senso di marcia.
Scalo il senso,
non le marce
per non rimanere folle,
ci metto la faccia
in cambio di una traccia.
Il mio destino è segnato,
e la destinazione assegnata.
È troppo tardi per cambiare strada. Indietro, non si torna.
Così, me ne vado per il mondo tra una folla di altri folli.
Su alcuni corre l’obbligo di guida in stato di agiatezza.
Altri dovranno rendere conto dei chilometri fatti.
E per altri ancora, il rischio è di rimanere per strada.
Anche tu ne hai fatta di strada, vita mia.
Complice un vigile urbano poco vigile,
qualche posto di blocco che sei riuscita a sbloccare,
una segnaletica disegnata su misura,
e una patente che non ha perso nemmeno un punto di vista.
Visto il traffico sulle strade,
conservare il punteggio
è il pedaggio da pagare
per vedere se domani
è un altro giorno.
di Andrea Ingrosso
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