La caccia allo Snark
di Lewis Carroll
Traduzione di Barbara Turitto
Novità disponibile dal 23 Febbraio 2017 nelle Librerie e nei siti online
La caccia allo Snark, il poema che Carroll scrisse alcuni anni dopo Alice nel Paese delle Meraviglie, è un esempio grandissimo del nonsense di questo genio inglese. Il nonsense nasce qui addirittura prima del racconto: lo «snualo» è uno «snark», una parola composta da shark (pescecane) e snake (serpente), un mostro sconosciuto che viene cercato da un bizzarro equipaggio costituito da un banditore, un lustrascarpe, un inventore di cappelli, un avvocato, un sensale, un segnapunti di biliardo, un banchiere, un fornaio famoso per il numero di cose che dimentica quando entra nella nave, un macellaio e un castoro. Alcuni studiosi hanno interpretato La caccia allo Snark come un’allegoria della ricerca del Santo Graal, altri come una metafora dello scontro fra i partiti dei Whigs e dei Tories, altri ancora come una perfida satira contro gli arrampicatori sociali o il mondo degli affari dell’Inghilterra guidata come un severissimo college dal «rettore» Regina Vittoria. Oggi possiamo leggere questo divertentissimo testo, qui ritradotto con cura in una nuova edizione con testo a fronte, come un semplice canto di allegra e profonda intelligenza.
Lewis Carroll nasce nel 1832 a Daresbury, nel Cheshire. A 19 anni entra al Christ College di Oxford, dove si laurea e viene nominato docente di matematica pura. Nel 1856 scopre la fotografia. Nel 1862, durante una gita sul Tamigi, inventa per Alice Liddel e le sue sorelle la storia di Alice nel Paese delle Meraviglie, che pubblica nel 1865. Nel 1876 pubblica La caccia allo Snualo. A 49 anni lascia la cattedra di matematica e si dedica a tempo pieno alla scrittura e allo studio della logica e della matematica pura. Pubblica nel 1889 Sylvie e Bruno e nel 1898, a 66 anni, muore a Guildford, nel Surrey, a casa delle sorelle.
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