Era una città
di Thomas B. Reverdy
In libreria dal 23 febbraio 2017
Detroit, 2008. Un senso di inesorabile, inarrestabile, inevitabile fine. Una città fantasma, che si sta lentamente disfacendo, che perde anche il ricordo di ciò che era, che non somiglia più a niente e diventa il simbolo di un mondo che abbiamo perduto. Il senso di essere ormai arrivati in fondo all’abisso. Eppure ci sono ancora gli esseri umani, e allora anche in questo incubo grigio e senza respiro possibile emergono individui che in questa discesa e in questa perdita decidono di essere ancora individui, forse perché in qualche modo estranei a questo stesso abisso. Eugène, un ingegnere francese incaricato di un progetto automobilistico che decide di uscire dal proprio destino costruendosene uno diverso. Charlie, un ragazzo cresciuto in quel disastro e che adesso è scomparso. L’ispettore Brown, incaricato di ritrovarlo. La luminosa cameriera Candice che scegli di amare. Georgia, la nonna di Charlie, che mette in gioco tutto l’amore che ha dentro per salvare il nipote. Era una città è un romanzo noir, ma anche un inquietante testo poetico e in qualche modo anche una sorta di saggio politico e sociologico che racconta come forse nessun libro aveva ancora fatto che cosa sia l’amore nel tempo della crisi.
«Un romanzo inquietante, emblematico e senza sconti sull’abisso della crisi contemporanea che ci dice come alla fine per noi esseri umani l’unica salvezza possa essere l’amore» - Le Parisien
«Un racconto che sembra reinterpretare una fiaba dei fratelli Grimm virata all’incubo, narrandoci l’abisso dei nostri tempi» - Lire
Thomas B. Reverdy, nato nel 1974, dopo un’infanzia da lui stesso definita “felice” e nonostante i suoi successi letterari continua a insegnare in un liceo di Saint-Denis. Ha esordito nel 2003 con La montée des eaux. Seguono Le ciel pour mémoire (2005), Les derniers feux (2008), L’envers du monde (2010, Prix François Mauriac) e Les evaporés (2013, che entra nella selezione del Goncourt). Il était une ville, pubblicato in Francia da Flammarion nel 2015, è stato tra i tre finalisti del Prix Goncourt.
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